Sociodramma

 

Tra gli strumenti messi a punto da Moreno, il sociodramma si caratterizza per avere come oggetto di attenzione il "gruppo". Pur mantenendo saldi i principi e le tecniche proprie della metodologia psicodrammatica, l'intervento si orienta a dar spazio ai ruoli collettivi e quindi appartenenti al mondo sociale della persona. "Il genitore", piuttosto che "il manager", si differenziano nella forma e nella misura in cui aderiscono all'idea collettiva del ruolo stesso, a differenza invece di "un genitore", o "un manager" che identificano la specificità del singolo nel ricoprirli. Lo stesso Moreno sostiene che ogni ruolo è una fusione di elementi privati e collettivi; i primi appartengono alla soggettività, a sua volta determinata dalle esperienze, e al modo in cui ogni ruolo prende una forma in qualche modo armonica rispetto a chi lo interpreta; i secondi appartengono all'ideologia, alle aspettative e alle pressioni sociali che vengono riversate nel ruolo dai movimenti culturali. Così un medico, pur differenziandosi nel suo personale modo di interpretare il ruolo, appartiene alla categoria dei medici. Da lui ci si attenderanno una serie di comportamenti, atteggiamenti e modalità di relazione appartenenti alla categoria; all'interno di questi vi sarà tutto lo spazio necessario per personalizzare il proprio ruolo. Il sociodramma di Moreno parte quindi dal presupposto che vi sia un modo di affrontare i problemi o i conflitti dal punto di vista della collettività, all'interno della quale vi saranno tanti singoli modi di viverli quanti saranno i componenti del gruppo. La questione sociale diviene prioritaria proprio perchè frutto dell'interscambio tra i singoli mondi privati. Andando a cambiare il punto di vista del problema, vi sono indirette ma altrettanto significative modificazioni della percezione dei singoli ruoli. Moreno nelle sue osservazioni attinse a ciò che Aristotele scoprì a proposito della catarsi. Le rappresentazione della tragedia greca provocava nel pubblico l'attivazione di una sequenza di emozioni che una volta esperite davano un senso di sollievo. Aristotele attribuiva questo beneficio alla "purificazione" dell'anima, aspetto in parte ripreso da Moreno e da altri autori nel primo '900. In realtà l'evento catartico, inteso come componente emozionale risvegliata attraverso l'azione, offre un'opportunità straordinaria per i singoli individui che trovano nel loro mondo interno nuovi spazi per nuove emozioni. Il mondo privato si interseca quindi solo in parte, in quanto l’interesse sociale stesso ne limita la manifestazione. Una evento sociale in cui la polizia cerca di sgomberare un edificio inagibile occupato da immigrati interessa le due categorie coinvolte. L’intervento di sgombero è collettivo (proprio del ruolo sociale della polizia), così come la rivolta ed il rifiuto ad abbandonare l’edificio (proprio della rappresentanza degli immigrati coinvolti). Che i vari poliziotti ed i vari immigrati abbiano ovviamente un nome, delle origini, una cultura individuale, diviene secondario rispetto al ruolo sociale che ricoprono nella vicenda. I ruoli alimentati, osservati e giocati nel sociodramma sono ruoli sociali. All’interno di ogni scena sociodrammatica non vengono tanto affrontate le difficoltà individuali e personali quanto quelle espresse dal gruppo stesso seppure, come detto in precedenza, i benefici individuali e gli scambi «individuo-gruppo» e viceversa siano assolutamente fondamentali e imprescindibili. Nel contesto della società moderna e multirazziale il problema dell'integrazione è una questione strategica. Non si tratta, come purtroppo spesso accade, di stabilire i torti e le ragioni, il poteri e la sottomissione e così via, ma di trovare un terreno di sovrapposizione all'interno del quale condividere significati e condividere il senso. I gesti, la cultura e le radici necessitano di essere conosciute per essere comprese. Tolleriamo che in Viale Jenner a Milano centinaia di persone occupino il marciapiede e lo spartitraffico per la preghiera del venerdì, ma probabilmente non lo capiamo. La tolleranza è sono un margine sufficientemente ampio per convivere con la differenza senza che questa si trasformi in conflitto. Questo approccio non consente di elaborare alcun significato in quanto ciò che si vede in superficie è solamente l'occupazione di suolo pubblico da parte di un gruppo di stranieri; il passante deve camminare sulla sede stradale per non calpestare nessuno e si adegua di conseguenza. Questo è un problema collettivo che va al di là dei singoli vissuti o esperienze personali e questo è il motivo per il quale Moreno ha inventato il sociodramma. Non vi sono limiti numerici alla dimensione del gruppo, né particolari vincoli se non quello di incontrarsi per affrontare un tema che riguarda la collettività e rispetto al quale ogni componente del gruppo ne è parte. Vi sono sociodrammi per genitori sull'educazione, sull'integrazione di una comunità straniera, sui problemi che riguardano il lavoro o la vita sociale.

 

 

   
           
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